Da quando sono chiusa in casa vedo regolarmente il mio vicino – chiamiamolo Luca: il suo piccolo terrazzo è proprio di fronte alla finestra del mio studio, al terzo piano, sopra i tetti di Firenze. No, Luca non è un giardiniere, Luca gestisce un affascinante negozio di antiquariato e oggetti bizzarri di ogni genere, che si trova vicino al suo appartamento ed è naturalmente chiuso al momento. Ma il suo amore appartiene alle piante. Avevo già appreso durante le numerose conversazioni da cortile a finestra che coltiva peperoni – quest’anno ce ne sono 14 (!) diverse varietà. “Buongiorno dottore”, l’ho salutato stamattina, e questo saluto comprendeva la mia domanda tacita sullo stato delle piantine, come ha capito subito. “Bene bene”, inizia Luca, per passare dal dettaglio dei germogli di peperone a un argomento più ampio. Per principio, non compra mai piante, mi ha spiegato. Sceglie i semi. Mette i semi nel terreno e poi aspetta. È molto paziente. Non era sempre stato così, voleva imparare la pazienza, e lo studio delle piante gli sembrava il modo giusto di farlo. Per conoscere veramente una pianta, bisogna osservarne la crescita fin dall’inizio, e questo può essere fatto solo partendo dal seme. Recentemente, ha notato che un nocciolo di noce è caduto in uno dei vasi della pianta. Ridendo, mi ha mostrato il vaso con una piccola, ma apparentemente fiorente pianta. Anche l’olivo e il mandarino – entrambi già di altezza maestosa – sono stati creati in questo modo.
“Seminari” è la parola per la semina, lì la parola “seminario” assume immediatamente un altro significato. In un seminario ci rivolgiamo a un argomento e seminiamo il nostro interesse, i nostri talenti, le nostre risorse, i nostri sforzi, il nostro coraggio e le nostre buone intenzioni per raggiungere il risultato desiderato. Lungo la strada, ci vuole amore, cura e pazienza per vedere il seme germogliare e aiutarlo a crescere sano. Come dice il proverbio: “L’erba non cresce più velocemente se la tiri”.
Grazie, Luca !
Photo: Karin Andrea Pedrazza