La buccia della mela

“No, è fuori questione”, ha detto, “puoi farlo davvero da solo, hai 17 anni. “Vieni, mamma”, disse con un sorriso e tenne in mano la mela per lei, “sbucciala per me”. Non sapeva cosa dire, non sapeva se seguire il suo desiderio. Dopotutto, era solo una piccola cosa, la cosa più naturale del mondo: una madre sbuccia una mela per suo figlio. Ma a quell’età? Non sarebbe stato meglio piuttosto incoraggiare la sua indipendenza?  Prepararlo alla vita? Si avvicinava il giorno in cui avrebbe lasciato la casa dei genitori e, se fosse stata onesta con se stessa, doveva ammettere che non vedeva l’ora che arrivasse quel giorno nonostante i sentimenti contrastanti. Sarebbe stato in grado di portare avanti la sua vita con successo? Non era solo la per la mela. Gli piaceva anche essere “servito” in altri modi, e spesso lei si sentiva troppo stanca o troppo accondiscendente per dire di no. Se ci pensava, trovava difficile dire di no, probabilmente la sua stanchezza derivava proprio da questo. Aveva raggiunto i proprio limiti, le era del tutto chiaro. Decise così di prendere la mela dalla mano del figlio per sbucciarla. La mattina successiva il figlio è entrato in cucina: la colazione era già sul tavolo, e quando dopo lui ha voluto mettere il piatto nel lavandino, lei lo ha fermato dicendogli “Lo farò io” e gli ha tolto il piatto di mano. Più tardi lei gli ha passato lo zaino, lui non ha dovuto cercare le scarpe da ginnastica come faceva di solito tutte le mattine, le aveva già messe all’ingresso dell’appartamento. Da quel giorno in poi è rimasta cordiale e disponibile. Oltre al suo lavoro e a quello in casa, ha portato avanti quello che considerava il piccolo compito del figlio. Lei lo osservava da vicino. Il suo stupore iniziale, seguito da una fase di godimento per questo “compito”, dopo un po’ di tempo aveva lasciato il posto a una sorta di sazietà, che poi si è trasformato sembrava in disagio e infine in noia. Una mattina, quando il figlio l’ha vista aprire il suo aramdio per preparare le sue cose per la giornata, ha detto: “Mamma, non sono più un bambino. “Oh”, replicò lei, “che bella notizia”.